»» La formazione degli insegnanti di italiano L2. Il bisogno di nuove professionalità in Provincia di Pisa
I dati dell’Osservatorio sociale provinciale mostrano come già dal 1999 al 2001 la Provincia di Pisa abbia visto un incremento del numero degli stranieri regolari passando da 5.221 unità nel 1999 a 5.845 nel 2001. Ad Aprile 2002 i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini stranieri residenti sono stati 6.756. I minori residenti erano 950 nel gennaio 2001.
Nell’anno scolastico 2001-2002 gli alunni stranieri iscritti nelle scuole materne, elementari e medie, per sede di Istituto Comprensivo, sono stati 585, rappresentando circa il 7,5% della popolazione adulta mentre nello stesso anno le scuole superiori dell’Area pisana hanno registrato 124 iscrizioni di studenti stranieri.1
Un’idea di quanto rapido ed esponenziale sia l’incremento della presenza di immigrati nella Provincia è dato dal Dossier statistico n°3 dell’Osservatorio sociale provinciale, che porta a 405.883 il numero dei permessi di soggiorno rilasciati al 31.12.2007. Alla stessa data il numero dei minorenni residenti era pari a 26.822 unità. Gli alunni stranieri iscritti nelle scuole per l’anno 2007-2008 sono stati 4.114.
La tendenza ad un incremento della popolazione dovuto all’immigrazione è confermato dal Dossier statistico n°5 del 2011. A fine del 2009 infatti il numero di residenti nella Provincia di Pisa era di 414.154 mentre l’anno precedente era di 410.278 con una crescita totale dello 0,9%. Questo aumento di popolazione residente è da attribuirsi soprattutto all’aumento di presenza di stranieri: nel 2009 in provincia di Pisa questi erano 33.652 con un aumento del 10,1% rispetto al 2008.2
Questi dati parziali mostrano un trend di incremento esponenziale nel numero di immigrati regolari nella Provincia di Pisa e nella presenza di bambini e ragazzi stranieri nelle scuole della Provincia stessa. I dati dell’Osservatorio Provinciale riguardano solo i dati rilevabili, quindi sono relativi solo a immigrati regolari. Le persone straniere che frequentano i corsi di italiano per stranieri non sono necessariamente gli immigrati regolari ma anche gli irregolari e quindi il numero è molto più grande di quanto si possa rilevare con sicurezza.
Parallelamente all’incremento dell’immigrazione nella provincia di Pisa si è visto un progressivo aumento di interesse verso l’insegnamento dell’italiano a stranieri. Il numero di associazioni, circoscrizioni, agenzie turistiche che offrono corsi di lingua italiana a stranieri non si conta.
L’immigrazione sta cambiando rapidamente il volto della nostra società e quindi delle nostre istituzioni, prima fra tutte la Scuola pubblica, e la necessità di una professione specifica di “insegnante di italiano per stranieri” è sempre più sentita. La presenza stessa di alunni stranieri spinge gli insegnanti coscienziosi a prendere atto delle problematiche legate al loro inserimento.
Nella Provincia di Pisa gli alunni che non parlano italiano nelle varie classi sono poco meno della metà della popolazione scolastica nella scuola d’infanzia e nella scuola primaria e poco più del 33% nella scuola secondaria di I grado, dove il passaggio dalla “Lingua per Comunicare” alla “Lingua per Studiare” si pone in maniera veramente incalzante. In molti Istituti Comprensivi (6 su 7 ) è presente un docente che svolge la “Funzione strumentale” per l’intercultura, una commissione per l’inserimento, un gruppo specifico per l’accoglienza. Tutte le scuole, inoltre, attuano un insegnamento laboratoriale della L2 .
Riguardo ai rapporti con il territorio molte istituzioni si avvalgono del supporto del Ministero dell’Istruzione, della Provincia, del Comune, altre collaborano con Cooperative e/o Agenzie formative. I progetti sia per l’insegnamento di italiano L2 sia per l’accoglienza e l’inclusione sono articolati sui vari aspetti dell’inserimento e sono indirizzati alle famiglie o alla formazione in servizio dei docenti. Complessivamente le scuole ritengono di incontrare grandi difficoltà a far fronte al fenomeno dell’immigrazione a scuola, anche perché le risorse sono sempre più limitate e molti inserimenti di alunni stranieri avvengono ad anno scolastico avviato. Malgrado la consapevolezza della necessità di una pedagogia interculturale trasversale agli insegnamenti accademici, l’apprendimento della L2 è considerato da molti docenti la principale sfida dei prossimi anni, e questo per la Scuola e per le altre agenzie formative significa urgenza di interventi professionalizzanti ed investimenti economici e strutturali.
Conseguentemente e contestualmente a questa situazione interna alla Scuola, continua a crescere il numero di persone che sentono la necessità di specializzarsi nell’insegnamento dell’italiano a stranieri. Si tratta spesso di neolaureati ma anche di insegnanti della scuola pubblica che riconoscono la loro mancanza di competenze specifiche nel gestire classi multietniche o corsi (laboratori) di lingua italiana per studenti e scolari stranieri. E la Scuola stessa, come abbiamo detto prima, riconosce la necessità della formazione degli insegnanti e la specificità dell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua
Il fenomeno generato sicuramente dalla presenza massiccia di bambini e ragazzi immigrati nella scuola pubblica, ha trovato una risposta che ci pare adeguata in alcune istituzioni come quelle citate sopra e, per quanto ci riguarda, nella Provincia di Pisa.
Il Centro per l’Impiego di Pisa, assegnando la carta ILA a coloro che vogliono seguire il Corso di Formazione per insegnanti di italiano come L2 e preparazione all’esame DITALS, andando anche a finanziare la tassa d’esame per il conseguimento della certificazione DITALS, ha riconosciuto in questo percorso formativo e in questa certificazione un valore professionalizzante con rapida spendibilità (come richiesto dal bando ma anche dal contesto socio-economico) sul mercato del lavoro.
Questo “riconoscimento”, per quanto indiretto, deriva da una istituzione che ha il polso della situazione economica e sociale della Provincia di Pisa. Vorrei sottolineare come questo Centro per l’Impiego, insieme a quello di Massa Carrara e, fuori regione, di La Spezia, ha raccolto rapidamente le sollecitazioni che derivano dal contesto sociale, dal mondo del lavoro e da quanti in cerca di un impiego ma anche di professionalità. Di contro questo percorso si sposa con la necessità, riconosciuta anche con l’istituzione stessa della certificazione DITALS, di fornire un percorso formativo qualificante in tempi rapidi e di rapida spendibilità. La certificazione DITALS, infatti, offre di per sé l’opportunità a quanti vogliono operare o già operano nel settore dell’insegnamento dell’italiano a stranieri di un riconoscimento professionale della loro attività. Si tratta di un percorso di “specializzazione” abbastanza breve, rapidamente spendibile ma che mette in maniera determinante l’accento sul fatto che per svolgere questo tipo di professione è necessario avere competenze specifiche.
Dal maggio 2007 l’Istituto Mediterraneo offre corsi di formazione per insegnanti di italiano L2 e preparazione alla certificazione DITALS come Ente monitorato dall’Università per Stranieri di Siena e dal maggio 2008 i partecipanti ai corsi hanno potuto accedere ai finanziamenti con carta ILA del centro per l’impiego. Questo significa che il corso è riconosciuto come valido ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Esistono già altre indagini pubblicate in La DITALS Risponde da altre organizzazioni e scuole che riconoscono la spendibilità della DITALS in altre zone del nostro paese3. Ma crediamo che sia la prima volta che un corso di formazione per insegnanti di italiano L2 rivolto in particolare all’ottenimento della certificazione DITALS venga inserito in un percorso di long life learning e sia riconosciuto valido per l’inserimento nel mondo del lavoro fino al punto di essere finanziato integralmente (corso di formazione, tassa d’esame e bibliografia).
Il numero dei partecipanti ai corsi di formazione per insegnanti di italiano L2 è cresciuto in maniera significativa, passando da 3 partecipanti nel 2007 a 36 nel 2009 mentre nel 2010 e 2011 i partecipanti ai corsi di formazione sono stati 59.
Un dato interessante è che ne 2008, quando il Centro per l’Impiego ha cominciato a finanziare questo percorso formativo, il numero dei partecipanti al corso è salito in maniera esponenziale, sicuramente anche grazie ai risultati in termini di aumento di opportunità di lavoro. Interessante è anche il fatto che, nonostante i finanziamenti per la formazione individuale siano stati notevolmente ridotti, fino praticamente a zero, il numero dei partecipanti si è mantenuto costante.
Tramite interviste, abbiamo rilevato il numero delle persone che hanno frequentato il corso e che hanno poi trovato un impiego, anche se temporaneo, in questo settore.
La percentuale di persone che hanno seguito il corso di formazione per il conseguimento della certificazione DITALS ed hanno trovato un impiego, anche temporaneo, in questo settore in Italia o all’estero si aggira intorno al 70% di impiegati.
I cambiamenti sociali in Italia, soprattutto sotto la spinta della recente e forte immigrazione, hanno messo in evidenza la necessità di una specializzazione nell’insegnamento dell’italiano a stranieri. L’insegnante di italiano a stranieri non è più quello che conosce bene la lingua e/o la cultura italiana ma è quello che è anche in grado di interagire fattivamente all’interno di un contesto interculturale con un ruolo anche di mediazione.
E’ di particolare importanza il dato relativo al numero di persone che sono state impiegate, anche temporaneamente, nel settore dell’insegnamento dell’italiano a stranieri. Il fatto che il 70% delle persone che hanno frequentato il corso abbia ottenuto un impiego in questo settore dimostra la alta motivazione dei partecipanti, la forte richiesta del mercato e , implicitamente, la effettiva necessità di una specializzazione in questo settore.
Riferimenti bibliografici
Ceracchi M., “Indagine sulla spendibilità della certificazione DITALS a Roma”, in P. Diadori (cur.), La DITALS Risponde 3, Perugia, Guerra 2005, pp 265-269
Cummins J., Language, power and pedagogy. Bilingual children in the crossfire, Clevedon, Multilingual Matters 2001
Masciello E., “Indagine sulla spendibilità della certificazione DITALS a Firenze”, in P. Diadori (cur.), La DITALS Risponde 3, Perugia, Guerra 2005, pp 261-264
Dossier statistico n°3 e n°5 – Provincia di Pisa, U.O. “Studi e ricerche sulle politiche sociali” della Provincia di Pisa,
Quadro conoscitivo – Area Pisana, Pisa 2003, pp.17-18 e pp 24 e 27
7 Dicembre 2011
Related posts: